“L’Italia trarrebbe grande beneficio da una tassonomia che indirizzasse i capitali internazionali nei settori strategici in cui il Paese ha davvero bisogno”, mentre “includere gas e nucleare significa indirizzare capitali verso progetti che non possono essere realizzati nel nostro Paese, come il nucleare, o di cui non c’è più necessità, come il gas”. Sono le conclusioni di un policy briefing del think tank ECCO, specializzato in energia e clima.
Gli analisti di ECCO bocciano il parere italiano sulla tassonomia, inviato a Bruxelles insieme a quelli degli altri Paesi. Nel parere l’Italia non si schiera sul nucleare e chiede requisiti meno stringenti sul gas, con una visione molto centrata sulle tecnologie esistenti. Gli analisti di ECCO, per contro, invitano il governo ad aumentare gli sforzi per indirizzare capitali internazionali in settori come “lo sviluppo di nuova capacità rinnovabile, le tecnologie abilitanti (come stoccaggi e batterie, sistemi intelligenti di gestione della domanda), il rafforzamento delle reti elettriche e le reti smart, la trasformazione dell’industria italiana e la conversione delle Pmi (fortemente esposte sul rischio clima), l’efficienza energetica e la mobilità a zero emissioni”.
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