La commissione Ambiente dell'Europarlamento ha approvato gli emendamenti alla proposta di regolamento della Commissione europea sulle batterie. Tra le modifiche più significative, la disposizione secondo la quale entro il 2024, le batterie portatili negli elettrodomestici, come gli smartphone, e quelle dei veicoli leggeri per la mobilità (monopattini, e-bikes) devono essere progettate per essere rimosse e sostituite in modo facile e sicuro da parte di consumatori o operatori indipendenti.
Secondo il testo votato dagli eurodeputati anche gli obiettivi di raccolta delle batterie esauste dovrebbero essere più ambiziosi. Per le batterie portatili si prevede una raccolta del 70% entro il 2025, rispetto alla proposta originale della Commissione del 65%. Anche il target 2030 aumenta: l'80% invece del 70%. Gli eurodeputati prevedono anche tassi di raccolta minimi per le batterie per monopattini e biciclette (75% entro il 2025 e 85% entro il 2030).
Tutti i rifiuti di batterie per autoveicoli, veicoli industriali ed elettrici devono essere soggetti a sistemi di raccolta. I deputati insistono inoltre sulla necessità di valutare la fattibilità dell'introduzione di standard per caricabatterie comuni e chiedono la due diligence a livello internazionale lungo l'intera catena del valore.
Vale a dire che tutti gli operatori economici che immettono batterie sul mercato dell'Ue devono rispettare i requisiti sui rischi relativi all'approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio di materie prime, sostanze chimiche e materie prime secondarie, che sono spesso concentrati in uno o pochi paesi.
"Per la prima volta in Europa c’è una normativa che si occupa dell’intero ciclo di un prodotto da quando viene disegnato fino a quando diventa rifiuto – ha detto la relatrice del provvedimento Simona Bonafè – sono molto soddisfatta del voto in commissione Ambiente poiché evidenzia la volontà del Parlamento europeo di agire velocemente per creare una filiera sostenibile delle batterie in Europa".
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