Il quadro normativo e per le infrastrutture che l'Ue si sta dando "riconosce il ruolo del gas per molti anni a venire, promuovendo al contempo il passaggio graduale all'idrogeno e ai gas a basse emissioni di carbonio e valutiamo che fino al 2030 il gas rappresenterà fino al 22% del mix energetico europeo". Lo ha detto la Commissaria europea all'energia Kadri Simson intervenendo – per la prima volta di persona – alla riunione ministeriale del Consiglio consultivo del Corridoio meridionale del gas, tenuta a Baku (Azerbaigian) la settimana scorsa. La partecipazione di Simson è avvenuta nel quadro dell'impegno della Commissione europea a diversificare le fonti di approvvigionamento di energia.
Mentre le rinnovabili restano la "pietra angolare" della visione dell'Ue a lungo termine, ha aggiunto Simson, "riconosciamo il ruolo del gas nella nostra traiettoria verso zero emissioni nette e lo riconosciamo anche per i nostri vicini, in particolare nei Balcani occidentali", dove "c'è una chiara priorità nell'allontanarsi dal carbone e verso un sistema decarbonizzato". Concludendo i lavori, la commissaria estone ha messo in evidenza che dalla riunione è emerso un "forte sostegno al rafforzamento della cooperazione energetica” e "grande enfasi sul ruolo strategico del Corridoio Sud del Gas".
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