È "improbabile", allo stato delle attuali conoscenze, che la telefonia 5G presenti "nuovi rischi" per la salute. Lo ha confermato l'Agenzia nazionale (Anses) per la sicurezza sanitaria aggiornando un parere del 2021 sulla nuova tecnologia.
In precedenza, l'agenzia aveva stimato che "sulla base dei dati scientifici ad oggi disponibili" fosse "improbabile che l'implementazione del 5G (nelle bande di frequenza già dispiegate in Francia) presenti nuovi rischi per la salute", pur riconoscendo la mancanza di studi su determinate frequenze. A seguito di un acceso dibattito, l'ente aveva poi deciso di aprire una "consultazione pubblica" sul parere. Dopo aver raccolto oltre 200 contributi da privati, associazioni o industriali, l'Anses ha anche riesaminato le prime misurazioni dell'esposizione "in prossimità di antenne 5G" effettuate dall'Agenzia nazionale delle frequenze (Anfr). L'aggiornamento del suo parere conclude che questi nuovi elementi "confermano le conclusioni iniziali". Vale a dire che per le frequenze già dispiegate, molto vicine a quelle utilizzate per le generazioni precedenti, "i livelli complessivi di esposizione ai campi elettromagnetici saranno paragonabili o leggermente superiori a quelli delle tecnologie esistenti" e che è quindi "improbabile che questo dispiegamento comporti nuovi rischi per la salute”.
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