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Cep: bene target Ue in RED III, ma non forzare transizione industria

Cep: bene target Ue in RED III, ma non forzare transizione industria

Relazione del Centro per le politiche europee sulla nuova direttiva rinnovabili

19 febbraio 2022, 13:02

Redazione ANSA

ANSACheck

L 'Ue vuole cambiare le regole per le rinnovabili - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giusto mettere l'accento sulla dimensione transfrontaliera per lo sviluppo delle rinnovabili, con target vincolanti solo a livello Ue, ma attenzione a fissare obiettivi troppo rigidi per la transizione nei settori industriali. E' il risultato dell'analisi del network dei Centri per le politiche europee (Cep) sulla proposta di nuova Direttiva Rinnovabili (nota anche come RED III).

In sintesi, secondo il Cep, la Commissione vede giusto quando propone un target vincolante del 40% a livello Ue della quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia dell’Unione e target nazionali non fissati. Una decisione che consente di "ottenere la promozione delle energie rinnovabili al minor costo possibile" rafforzando "giustamente la cooperazione transfrontaliera tra gli Stati membri in questo settore".

Inoltre la proposta di un sistema di Garanzie d'Origine (GO), certificati per le fonti energetiche rinnovabili negoziabili grazie a un meccanismo di mercato, secondo Cep assicura ai produttori di energie rinnovabili un'entrata aggiuntiva, e "può ridurre la necessità di programmi di sussidi". Diversamente da oggi, la proposta della Commissione indica l’obbligo per gli Stati membri di emettere GO su richiesta del produttore indipendentemente dal fatto che egli benefici di regimi di sostegno nazionali, e questo è "un’ulteriore incentivo all’integrazione del mercato delle energie rinnovabili".

Il Cep critica però la "fissazione di traguardi rigidi complessivi - quali l’uso del 50% di idrogeno verde", che "possono svantaggiare la competitività dell’industria europea". Legato a questo fattore è il target di aumento dell'1,1% di quota rinnovabile nel settore industriale, cui i Paesi, secondo la bozza di direttiva, dovrebbero tendere.

"l fabbisogni energetici dell'industria, e quindi i costi del passaggio alle energie rinnovabili - si legge nell'analisi del Cep - differiscono da uno Stato membro all'altro", ricorda il Cep e "un obiettivo di espansione delle energie rinnovabili uniforme per tutti gli Stati membri può diminuire lo stimolo per le aziende di ridurre i gas serra - innescato dal prezzo del CO2 - nel modo più efficace dal punto di vista dei costi".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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