Un registro centralizzato per la gestione della “Carbon tax” alle frontiere, nota anche con l’acronimo CBAM, monitoraggio più stretto sulla sua applicazione e lotta più rigorosa ai tentativi di aggirarla. Sono alcune delle modifiche, stando a un documento riservato di cui Ansa ha preso visione, che il Consiglio Ue ha apportato alla proposta di regolamento CBAM e che potrebbe votare già martedì nella riunione dei ministri economici e finanziari.
La presidenza francese dell'Ue si è da sempre intestata la "paternità" dell'idea del CBAM e ha fretta di chiudere, prima delle elezioni per l'Eliseo. Potrebbe proporre quindi ai voti un testo che rinuncia a dare indicazioni precise su uno dei punti politici più spinosi del dossier, cioè i tempi e i modi in cui il nuovo sistema sostituirà le quote gratuite. Punto su cui, al contrario, l'Europarlamento sta discutendo accanitamente, visto che il relatore Mohamed Chahim propone di anticipare l'entrata in vigore del sistema e accorciare i tempi di eliminazione delle quote gratuite.
Secondo fonti Ue, la questione del “phasing out” delle quote gratuite potrebbe essere lasciata al Consiglio Ambiente, che gestisce il dossier sul nuovo mercato della CO2 europeo. Il testo che dovrebbe essere votato il 16 marzo dai ministri dell'economia dedicherà alle quote gratuite solo una “dichiarazione politica”.
Le stesse fonti indicano che la proposta francese, nonostante avesse nei mesi passati creato disappunto, così com’è ha avuto reazioni positive nell’ultima riunione dei rappresentanti permanenti Ue e ha buone possibilità di ottenere l’avallo degli altri Paesi in Consiglio.
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