Si susseguono a ritmo sostenuto i negoziati interistituzionali (in gergo, triloghi) sulle nuove norme Ue per il digitale, con il settore al centro dell'attenzione anche durante la guerra in Ucraina a causa della propoganda russa e dei possibili attacchi cyber. Il 15 marzo è stata la volta del terzo trilogo sul Digital Services Act (Dsa), dove si registra un ulteriore avvicinamento delle posizioni. Al centro del dibattito, la valutazione del rischio e la sua mitigazione, gli strumenti per combattere la disinformazione, la protezione dei consumatori sui mercati online, gli obblighi per le grandi piattaforme sulle pubblicità, la definizione di modelli oscuri e l'inclusione dei motori di ricerca. La relatrice del Parlamento europeo, Christel Schaldemose (S&D), spinge per raggiungere un accordo entro giugno, sotto la presidenza di turno dell'Ue della Francia, ma nessuna deadline è stata fissata. "Il Dsa è stato redatto e ora negoziato nel contesto di due grandi crisi: la pandemia globale e ora l'invasione russa dell'Ucraina. Le crisi hanno messo in luce le carenze dell'attuale quadro, ma hanno anche chiarito che non dobbiamo dimenticare chi siamo e difendere i nostri valori", ha evidenziato la politica danese.
All'indomani delle trattative, la vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager ha parlato pubblicamente del lavoro legislativo in corso a una conferenza sulle sfide dell'Europa dopo l'era Merkel. "L'Ue sta lavorando attivamente per riportare nelle sue mani il controllo democratico. Con il Digital Services Act e il Digital Markets Act adotteremo molto presto una legislazione che porterà ordine su Internet. Applicherà le regole di base per garantire un ambiente online affidabile. Ciò avrà effetti a catena positivi per Internet a livello globale", ha ricordato, annunciando anche una Dichiarazione per il futuro di Internet che sarà lanciata "presto, insieme ai partner democratici di tutto il mondo" per delineare una nuova visione condivisa per lo sviluppo tecnologico".
Il 24 marzo ci potrebbe essere una svolta positiva per il Digital Markets Act (Dma), dopo una discussione a livello di ambasciatori il 23 marzo. Molti i punti importanti ancora in sospeso: multe, interoperabilità e acquisizioni killer su tutti.
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