Riparabili, riciclabili, capaci di durare di più e consumare meno risorse, in tutto il ciclo di vita. Sono i prodotti sostenibili del futuro secondo il primo pacchetto per l'economia circolare promosso dalla Commissione von der Leyen. Il quadro generale lo fornisce una nuova proposta di regolamento sulla progettazione eco-compatibile dei prodotti, che amplia la portata della attuale Direttiva su ecodesign ed etichettatura energetica, aumentando il numero dei requisiti e dei settori coperti. Non più solo elettrodomestici, ma “tutti i prodotti, tranne gli alimenti, i mangimi e i medicinali”, ha spiegato il Commissario Ue all’ambiente Virginijus Sinkevicius. Non più solo requisiti di efficienza, ma di sostenibilità e circolarità.
I nuovi obblighi interesseranno tutti i prodotti immessi in commercio nel mercato Ue, inclusi quelli importati.
Strumento essenziale per la titanica impresa, che durerà anni e potrebbe anche avere i primi effetti concreti oltre il 2030, è un’infrastruttura di tracciabilità digitale: un passaporto, che certifichi per consumatori e aziende come e quanto un prodotto sia realmente sostenibile, riparabile e riciclabile.
I tempi lunghi sembrano inevitabili. La Commissione incrementa la quantità dei requisiti e dei settori ad essi sottoposti, ma non cambierà il metodo. Procederà per concertazione, secondo quanto già sperimentato con l’efficienza energetica degli elettrodomestici. La Commissione vuole cominciare subito, già da quest’anno, a negoziare con i settori produttivi e le altre parti interessate. Come accade oggi, i criteri su cui si raggiunge l'accordo saranno fissati in atti delegati della Commissione.
Il ritmo auspicato da Bruxelles è di quattro atti delegati l'anno. Ma ci saranno una serie di elementi "orizzontali" molto complessi da affrontare, come il passaporto digitale. Queste circostanze, tenuto conto dei progressi lenti che hanno caratterizzato anche l'ecodesign energetico, suggeriscono che i tempi per arrivare al traguardo dei "prodotti sostenibili come norma" potrebbero essere anche molto lunghi.
La Commissione inizierà dai settori quelli che conosce meglio, l’industria delle apparecchiature elettriche. Nuove regole sono già in arrivo per prodotti come scaldabagni e asciugabiancheria. Il piano di lavoro 2022-24 prevede che i requisiti di efficienza già previsti dalla legislazione Ue si applicheranno anche a categorie di apparecchi oggi non coperti come smartphone, tablet, alcuni tipi di batterie e moduli fotovoltaici. Seguirà una serie di azioni, legislative e non, sui prodotti tessili e sui prodotti da costruzione. A completare il pacchetto, la Commissione propone anche di emendare alcune direttive a tutela dei consumatori.
L’azione Ue avrà anche una dimensione territoriale, per il ruolo che regioni e città possono svolgere quando si progettano nuovi modelli circolari, come indicato dai progetti GREECO e dalla mappa dei modelli di business circolari su scala locale realizzata dal centro studi Espon, specializzato in analisi regionali.
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