Un processo decisionale trasparente e una comunicazione aperta renderanno la transizione energetica più accettabile per la società nonostante i costi iniziali potenzialmente più alti. E’ quanto sottolinea il Comitato economico e sociale europeo (CESE), nel parere firmato da Arnaud Schwartz e Pierre Jean Coulon e adottato nella sessione plenaria di marzo.
Procedure eque e l'impegno nel dialogo con le popolazioni locali, scrivono i due componenti dell'organismo consultivo Ue delle parti sociali, renderanno gli europei consapevoli dei vantaggi del cambiamento e quindi più inclini a partecipare ed essere padroni del processo.
Il parere invita a migliorare aspetti come l'indipendenza del processo, la qualità e l'accessibilità delle informazioni, la libertà e la diversità della partecipazione, la chiarezza delle modalità, la rendicontabilità, la trasparenza e il monitoraggio "dalla culla alla tomba" di un piano o progetto, ma anche il carattere economicamente abbordabile e funzionale della transizione.
Il Cese "sottolinea inoltre l'importanza di una distribuzione giusta, all'interno di una comunità, tanto dei benefici quanto dei costi percepiti di un progetto.
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