Per far funzionare davvero il sistema di scambio di permessi carbonio Ue (Ets) e adeguarlo ai nuovi obiettivi clima Ue, la riserva di stabilità del mercato da esso prevista deve essere estesa così com'è al 2030. E’ la posizione dell’Europarlamento, approvata con 490 voti favorevoli, 127 contrari e 7 astenuti nel primo voto in plenaria di un dossier del pacchetto FitFor55. La posizione dell'Europarlamento ricalca la proposta della Commissione europea, introducendo il maggior numero di emendamenti nella parte introduttiva del testo legislativo.
In termini pratici, la riserva di mercato - introdotta nel 2018 - è la quantità di permessi di emissione ritirati dagli scambi e “congelati” per poter essere usate in caso di shock, stabilizzando così i prezzi della CO2 nel sistema. Nella risoluzione approvata, gli eurodeputati avallano la proposta della Commissione di prorogare gli adeguamenti temporanei nella riserva fino alla fine del 2030, continuando a mettere da parte dopo il 2023 almeno il 24% dell'eccedenza di mercato. Con le regole attuali diventerebbe il 12% dal 2024.
Questo consente di mettere un limite ai permessi che possono essere ritirati in un determinato periodo, fissato a 200 milioni. Come previsto dalle attuale norme, ci saranno ulteriori prelievi nella riserva solo quando l'eccedenza permessi supererà gli 833 milioni. Secondo gli eurodeputati, questi elementi forniranno un forte segnale di prezzo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra in modo efficiente in termini di costi. Senza, potrebbe esserci un aumento dell'eccedenza di quote di emissioni dannoso per il funzionamento dell'Ets.
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