L’Ets per trasporti e edifici rischia di essere affossato dall’Europarlamento e la Commissione europea prova a evitarlo ricordando che senza il cosiddetto "Ets 2" non ci sarebbero risorse per il nuovo fondo sociale per il clima. Il voto sulla riforma del mercato della CO2 dell'Ue in commissione Ambiente è previsto in maggio. La posizione che sta prendendo forma, relatore Peter Liese, è di fare a meno dell'Ets 2. Gli eurodeputati sono scettici sulla proposta di creare un mercato della CO2 separato per coprire settori che hanno particolare bisogno di ridurre le emissioni, come i trasporti su gomma e il riscaldamento domestico, perché hanno dubbi sulla sua efficacia e perplessità per gli alti costi che esso potrebbe comportare per le famiglie Ue.
Gli eurodeputati vorrebbero però mantenere i 72 miliardi di euro di aiuti previsti dalla Commissione per attenuare l'impatto che il nuovo sistema avrebbe sui cittadini Ue. Il fondo dovrebbe inoltre essere disponibile un anno prima di quanto previsto.
"Il fondo sociale per il clima è possibile solo se si approva anche l’Ets per le emissioni da edifici e mobilità su gomma, perché i ricavi che sostengono il primo vengono dal secondo", ha scandito il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans rispondendo a una domanda di Liese durante un'audizione in commissione Ambiente. Nei piani originali dell'Esecutivo Ue, il fondo si finanzierebbe esclusivamente con il 25% dei ricavi del nuovo sistema.
“Se date davvero importanza all’aspetto sociale, fate i calcoli e vedrete che non se ne può fare a meno”, ha incalzato Timmermans ricordando che le emissioni dei trasporti hanno ricominciato ad aumentare significativamente dopo la fine del confinamento da pandemia. Timmermans ha dato pieno sostegno all’idea di far partire il fondo sociale un anno prima dell’entrata a regime dell’Ets 2, cioè nel 2024 invece che nel 2025.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA