Includere la biomassa solida e i biocarburanti nel pacchetto REPowerEU per diventare indipendenti dai combustibili fossili russi. Lo chiedono in una lettera aperta 500 amministratori delegati di altrettante società del settore bioenergia. I capi delle aziende, aderenti all’associazione di settore Ue Bioenergy Europe, si dicono “preoccupati per la mancanza di visione all'interno delle proposte REPowerEU della Commissione Ue, che non includono soluzioni in grado di offrire una rapida riduzione di questa dipendenza, come una serie di applicazioni di bioenergia, rifiuti per energia e teleriscaldamento".
La lettera riprende percezioni diffuse soprattutto in Paesi come Svezia e Finlandia per le biomasse solide, e in Francia e Germania per i biofuel. Secondo questa percezione l'uso delle biomasse può sostituire quello di gas, petrolio e carbone, con fonti energetiche prodotte in Europa (nei Paesi ricchi di foreste) oppure da “partner commerciali affidabili”. Ma l’esclusione potrebbe essere nient’altro che la conferma di quanto Bruxelles ha già a più riprese chiarito: le bioenergie non possono essere più considerate rinnovabili tout court e il concetto di gestione sostenibile delle foreste va definito meglio perché sia davvero sostenibile.
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