Europarlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo a tempo di record sugli stoccaggi del gas, parte delle iniziative Ue per assicurare l'approvvigionamento energetico per il prossimo inverno. L’iniziativa era stata proposta dalla Commissione il 23 marzo scorso e l’ok dei colegislatori è arrivato il 19 maggio, in meno di due mesi. L’accordo finale prevede che gli stoccaggi nazionali di gas siano pieni almeno all'80% prima dell'inverno quest'anno e al 90% prima dei periodi invernali successivi.
Negli Stati membri con una capacità di stoccaggio molto grande, come Italia, Germania, Austria e Olanda, la soglia da raggiungere sarà il 35% del consumo nazionale annuo di gas negli ultimi cinque anni. Gli Stati senza strutture di stoccaggio sul proprio territorio (Finlandia, Grecia, Slovenia, Estonia e Lituania), faranno accordi per avere accesso alle riserve di stoccaggio del gas in altri Stati membri. Per condividere l'onere finanziario degli obblighi di riempimento, gli Stati membri senza impianti utilizzeranno una capacità corrispondente al 15% del loro consumo annuale di gas negli ultimi cinque anni.
Gli stoccaggi diventano infrastruttura critica, con la certificazione obbligatoria di tutti i gestori entro 150 giorni dopo l'entrata in vigore del regolamento per le strutture più importanti e 18 mesi per le altre strutture. Gli operatori non certificati dovranno rinunciare alla proprietà o al controllo degli impianti. Deroghe al regolamento sono previste per Cipro, Malta e Irlanda, che non sono direttamente connesse alle reti gas europee. Per la prima volta, inoltre, gli acquisti congiunti di gas trovano spazio in un regolamento, come parte delle misure che gli Stati membri possono adottare per raggiungere gli obiettivi di riempimento.
Un altro passo importante verso un approccio comune in un settore dove più che a collaborare in Europa si è abituati a farsi concorrenza, è nel pacchetto RePower EU. Nella Comunicazione principale del piano Ue, la Commissione dedica ampio spazio ai dettagli al funzionamento della piattaforma per gli acquisti comuni di gas. “Siamo pronti” ci ha detto un funzionario di alto livello della Commissione. “I tempi per portare a termine le prime operazioni non saranno veloci come quelli dell’acquisto dei vaccini”, ha precisato. Ma, dopo un incontro preliminare a Bruxelles e l’istituzione di una prima task force regionale in Bulgaria, "ora siamo pronti a partire", ha ripetuto la fonte Ue.
I compiti della piattaforma saranno aggregare gli Stati interessati, creare le condizioni per una maggiore trasparenza su infrastrutture, stoccaggi e trasporto del gas, e concludere accordi quadro a lungo termine con fornitori. Il meccanismo di acquisto congiunto “potrebbe assumere la forma di una Joint Venture o di un'entità di proprietà di un'impresa, facendo leva sul potere del mercato europeo”, si legge nel documento. L’Esecutivo Ue vuole coinvolgere gli Stati membri e il settore dell’energia in un gruppo consultivo su questioni come il commercio di Gnl, il finanziamento, la copertura e altri elementi lungo la catena del valore. Lo scambio di informazioni dovrà essere conforme alle norme antitrust.
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