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Ppe, serve una pausa nella legislazione clima e ambiente

Ppe, serve una pausa nella legislazione clima e ambiente

Ehler (commissione Industria): no a transizione troppo onerosa per le aziende

05 giugno 2022, 09:07

Redazione ANSA

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Il presidente del Ppe Manfred Weber - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un emendamento per chiedere una “moratoria" dei regolamenti su clima e ambiente. Lo presenterà alla prossima seduta plenaria dell’Europarlamento il gruppo politico del Ppe, nell’ambito del pacchetto Fit for 55. "Dobbiamo dare alle imprese un po' di spazio per respirare evitando di continuare aggiungere nuove regole troppo onerose per l’industria europea”, ha spiegato il coordinatore Ppe della commissione parlamentare industria Christian Ehler. 

"Non vogliamo bloccare tutto il processo, ma incalzare la Commissione europea su qualcosa che si è impegnata a fare e non ha fatto, cioè presentare una analisi settore per settore dei bisogni e dell’impatto della transizione energetica, un’analisi ancora più urgente oggi che abbiamo a che fare con uno scenario di prezzi dell’energia e accessibilità delle materie prime che non è paragonabile a quello in cui il Green Deal è stato concepito", ha detto Ehler. Che insiste soprattutto sull’industria chimica, che “in questo momento non potrebbe sopportare un nuovo REACH”, il regolamento sull’immissione in commercio delle sostanze chimiche, che dovrebbe essere rivisitato il prossimo anno dalla Commissione.

“E’ fondamentale per il successo del Green Deal – recita il testo dell’emendamento – che il mercato unico non sia sovraccaricato di costi aggiuntivi per l'adeguamento delle imprese al nuovo contesto normativo". La Commissione europea, prosegue il testo, dovrebbe quindi applicare "una moratoria normativa e fornire un'analisi settore per settore dell'effetto cumulativo dell'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, della nuova legislazione e dell'impatto della guerra; l'analisi deve essere utilizzata per alleggerire immediatamente l'onere per le imprese ritardando quegli atti che aumenterebbero inutilmente i costi per le imprese già in difficoltà".

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