Si terrà lunedì pomeriggio a Bruxelles un primo incontro tra i coordinatori dei Gruppi politici della commissione Ambiente per cercare un nuovo accordo e salvare in tempi stretti la riforma dell’Ets, il Fondo sociale per il clima e il “dazio” climatico Cbam. Lo riferiscono fonti parlamentari, che confermano anche che gli incontri in background per definire un testo stabile si svolgono praticamente senza sosta.
"Dopo l'esito negativo di oggi della riforma del mercato del carbonio al Parlamento europeo, ci concediamo 15 giorni per raggiungere un accordo e votare questa fondamentale riforma climatica il 23 giugno", ha annunciato il presidente della commissione Ambiente dell'Europarlamento Pascal Canfin dopo la decisione della plenaria di rinviare in commissione Ambiente la riforma dell’Ets e i due testi collegati. L'intenzione è votare nella miniplenaria di Bruxelles. Non sarà facile ma il pacchetto Ets è visto dagli europarlamentari, dalla Commissione europea e dalla presidenza francese come qualcosa di molto importante in termini di prestigio internazionale, come biglietto da visita per la COP27 in programma a Sharm El Sheikh, dove l’Ue vuole continuare a esercitare la leadership globale sul clima.
La rottura, ha spiegato lo stesso Canfin a margine del voto, si è avuta sui tempi dell’eliminazione (e della corrispondente entrata a regime del Cbam) dei permessi di emissione di CO2 gratuiti, di cui le industrie ad alta intensità energetica beneficiano come misura anti-delocalizzazione. "Il compromesso di Renew con gli S&D prevedeva il periodo 2026-32, pensavamo passasse ma è stato bocciato per soli undici voti", ha raccontato il politico francese. A essere approvato, invece, è stato l'emendamento del Ppe, che riproponeva il compromesso raggiunto in commissione Industria dell’Europarlamento, con il periodo di transizione nel 2028-34. Poco prima, tra l’altro, era stato adottato l’emendamento Ppe-Renew che ridimensionava il livello di ambizione del sistema Ets approvato in commissione Ambiente, con Verdi e S&D ancora sotto.
Con una risoluzione che somigliava sempre di più al testo licenziato in commissione Industria e sempre meno a quello approvato in commissione Ambiente, gli S&D hanno deciso votare contro la riforma nella tornata finale. Per motivi diversi, la parte destra dell’emiciclo faceva la stessa cosa. Ed ecco formata la maggioranza che ha affossato l’accordo. "Solo Ppe e Renew hanno votato a favore del testo finale", ha riassunto Canfin. "I voti su fondo sociale per il clima e la carbon tax alle frontiere sono stati rinviati alla commissione Ambiente - ha concluso Canfin - perché collegati alla riforma dell'Ets”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA