Dopo aver lasciato il segno nell’Europarlamento la discussione su riforma dell’Ets e carbon tax alle frontiere, o Cbam, è diventato uno dei nodi più difficili da sciogliere anche in Consiglio Ue. La presidenza francese procede a tappe serrate con il suo calendario, per arrivare a un approccio comune ai Ventisette il 27 giugno al Consiglio energia sui dossier energie rinnovabili ed efficienza, e il 28 al Consiglio ambiente sul resto del pacchetto Fit for 55: nuove norme su Ets, Ets trasporti ed edifici, Ets per navi e aviazione, Cbam, Fondo sociale per il clima, target nazionali agricoltura e trasporti (Esr), assorbimento foreste e suoli (Lulucf), standard emissioni CO2 auto nuove. In pratica, del primo fit for 55, lanciato l’anno scorso dalla Commissione europea, resterebbe da finalizzare solo l'orientamento degli Stati sulla nuova direttiva sulla tassazione dell’energia.
Di tutti i testi, quello più vicino al traguardo è l’Esr, che distribuisce tra Paesi lo sforzo di riduzione delle emissioni in settori come trasporti e agricoltura. I target proposti dalla Commissione non sono stati modificati, ma gli Stati hanno introdotto molta flessibilità aggiuntiva su come raggiungerli.
L’Ets e la parte che si ricollega direttamente al Cbam, in particolare la fine delle quote gratuite, è ancora argomento divisivo. Mentre gli Stati sono generalmente a sostegno del livello di ambizione della Commissione (61% di taglio delle emissioni nei settori Ets nel 2030 rispetto al 2005), sono molte le richieste di deroghe ed eccezioni, troppe per almeno una decina di Paesi. Ancora da definire sono la portata, la fisionomia precisa e la chiave di distribuzione dei due fondi Ets, quello "per l’innovazione" e l’altro, definito "di modernizzazione". Per il primo, il dibattito è su una ripartizione delle risorse su chiave geografica o per tasso di innovatività del singolo progetto.
La discussione potrebbe essere più semplice e al tempo stesso più accesa sugli standard di emissioni CO2 di auto e furgoni nuovi. Per ora il tema è ancora nell’agenda delle riunioni degli ambasciatori Ue, ma non si esclude potrebbe finire direttamente sul tavolo dei ministri il 28.
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