In Europa il quadro normativo e le procedure per i permessi per la produzione, il trasporto, lo stoccaggio o l'uso di idrogeno pulito sono ancora tutti da costruire. Sono le conclusioni del rapporto sul permitting della European Clean Hydrogen Alliance, l’alleanza pubblico-privato Ue per far crescere il settore. “Nel complesso, manca per la maggior parte un quadro normativo specifico e su misura”, si legge nel rapporto, “di conseguenza, il quadro per l'autorizzazione dei progetti sull'idrogeno è inesistente o sbagliato nella maggior parte degli Stati membri”. Deficit normativo, mancanza di chiarezza sui tempi e costi per gli investitori, e le competenze tecniche della Pubblica amministrazione sono le tre barriere principali individuate dagli autori del rapporto.
La Clean Hydrogen Alliance raccomanda perciò agli Stati membri che si dotino di un quadro normativo specifico, e di accelerare il processo per mettere in atto tutti gli altri elementi pertinenti necessari per definire procedure di autorizzazione appropriate.
Altri elementi che possono aiutare a chiarire il processo di autorizzazione appropriato sarebbe l'adozione di manuali nazionali di autorizzazione dell'idrogeno in cui tutte le informazioni pertinenti sono presentate agli sviluppatori del progetto. Avere scadenze chiare, garantire che il processo sia digitalizzato e possa essere incanalato attraverso uno sportello unico, sono altri fattori che possono aiutare a rendere efficiente il processo di autorizzazione.
Infine, i dipendenti pubblici potrebbero non avere le conoscenze tecniche sull'idrogeno sia per l'autorizzazione che per la certificazione finale. Gli Stati membri, si legge nel documento, dovrebbero fare di più sulla formazione, usando fondi nazionali o Ue.
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