Prima un piano per risparmi di energia e razionamenti coordinati per rispondere a possibili, ulteriori riduzioni delle forniture da parte di Gazprom. Poi, le prime proposte di riforma del mercato dell’elettricità, per rendere i prezzi meno dipendenti da quello del gas. E’ il programma illustrato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella conferenza stampa alla fine del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno.
Von der Leyen ha risposto alle sollecitazioni dei leader Ue. Nelle Conclusioni del vertice si legge infatti che a fronte dell’utilizzo delle forniture di gas come un’arma da parte della Russia, “il Consiglio europeo invita la Commissione a proseguire i propri sforzi con urgenza al fine di garantire l'approvvigionamento energetico a prezzi accessibili” e invita governi e Commissione, “ad adottare tutte le misure appropriate per garantire un più stretto coordinamento energetico tra gli Stati membri”.
“Stiamo lavorando a un piano europeo comune di emergenza per la riduzione della domanda con l'industria, ma anche con i 27 Stati membri – ha detto von der Leyen – lo facciamo perché abbiamo imparato la lezione dal Covid. Lì abbiamo visto che, quando agiamo insieme come 27, quando evitiamo la frammentazione, siamo forti e abbiamo un impatto enorme. Presenterò questo piano a luglio ai leader”.
Il cantiere è aperto anche sulla riforma del mercato elettrico, ha confermato von der Leyen. Si ragiona su "su diversi modelli", compreso il "disaccoppiamento di gas ed elettricità per la formazione dei prezzi di mercato". Von der Leyen è tornata a porre l’enfasi sull’inadeguatezza dell’attuale configurazione del mercato rispetto a “un quadro che è completamente cambiato”. "Abbiamo concordato – ha concluso – che ne discuteremo in occasione del consueto Consiglio europeo di ottobre, verso la fine dell'estate dovremmo essere in grado di presentare le proposte alternative su cui i leader potranno confrontarsi".
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