Dovrebbe essere presentato al più tardi il 20 luglio, giorno dell’ultimo Collegio dei commissari prima della pausa estiva, il piano di emergenza Ue per la riduzione della domanda, annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Lo apprende ANSA da fonti vicine al dossier in preparazione. Si tratterà, ha spiegato un portavoce della Commissione in conferenza stampa, di misure studiate soprattutto per coordinare i settori industriali critici per l’Ue e le catene del valore globale, in caso di interruzione totale delle forniture di gas dalla Russia. "Avrà a che fare soprattutto con la dimensione industriale e nel coordinamento tra le catene di fornitura dei Ventisette”, ha detto Tim McPhie, portavoce dell’Esecutivo Ue sui temi dell’energia.
“Includerà un'analisi di scenario aggiornata per il prossimo inverno, un insieme di buone pratiche per risparmiare preventivamente gas e linee guida sulla gestione della domanda dei consumatori non protetti, in particolare l'industria”, ha dettagliato la Commissaria all’energia Kadri Simson lunedì scorso, parlando ai giornalisti a margine del Consiglio Ue. La commissaria estone aveva appena discusso della congiuntura insieme ai ministri e, aprendo la conferenza, ha voluto chiarire il quadro per tutti: l’Ue si prepara al peggio. “Mentre l'approvvigionamento di gas agli Stati membri è attualmente garantito – ha scandito Simson – i rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento sono più alti che mai”.
Poi ha elencato sei iniziative prioritarie da intraprendere per gli Stati e l’Ue. A parte il piano per la riduzione della domanda, la Commissaria ha posto particolare enfasi sulla necessità di diversificare gli approvvigionamenti “senza farsi concorrenza l’un l’altro” e sul fatto che “gli Stati membri devono aggiornare i loro piani di emergenza e concludere gli accordi di solidarietà in sospeso”. “Solo sei di questi ultimi sono attualmente in vigore” (Germania-Danimarca, Germania-Austria, Estonia-Lettonia, Lituania-Lettonia, Italia-Slovenia, Finlandia-Estonia). “Non è sufficiente”, ha dichiarato Simson.
Gli altri punti del programma per evitare di restare senza gas in autunno a fronte di una “deliberata strategia” di Gazprom “per impedire di riempire gli stoccaggi” sono: “monitoraggio e coordinamento rafforzati attraverso il gruppo di coordinamento del gas durante i mesi estivi”, “quando possibile, sostituire il consumo di gas con altri combustibili, nei settori industriali, ma anche nell'elettricità e nel riscaldamento”. Una sostituzione, ha precisato la Commissiaria, da fare soprattutto “accelerando la diffusione delle energie rinnovabili”. In terzo luogo, far sì che il risparmio energetico diventi “nostra priorità comune” con le misure già suggerite da Bruxelles che potrebbero “ridurre rapidamente del 5% il consumo di petrolio e gas”. Oltre alle intese con Norvegia ed Egitto per aumentare le forniture, ha concluso Simson, la Commissione sta negoziando con l’Azernaigian per “preparare il terreno al raddoppio della capacità del Trans Adriatic Pipeline” e “sviluppando gli strumenti legali per futuri acquisti congiunti”.
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