Quando si parla di impegno delle istituzioni finanziarie in attività a emissioni "zero nette", bisogna basarsi su una chiara definizione di cosa si intende per “netto”. E’ il messaggio del report di Finance Watch, Ong per la finanza sostenibile, con raccomandazioni per eliminare la confusione sul concetto.
Per le imprese non finanziarie, si legge nel rapporto, non è solo l’adozione dei piani di transizione che dovrebbe essere obbligatoria, ma anche la loro attuazione, che dovrebbe prevedere tappe intermedie e finali con target concreti. La riduzione delle emissioni di gas serra deve essere in termini assoluti, non di intensità, e il conteggio delle stesse emissioni dovrebbe escludere le compensazioni di carbonio acquistate e quelle evitate. Gli impegni in attività come la cattura e dello stoccaggio del carbonio dovrebbero basarsi su regole solide di certificazione.
Per le imprese del settore finanza, secondo il rapporto sarebbe necessario sviluppare prodotti assicurativi e finanziari legati alla transizione, e la gestione orientata al clima dovrebbe basarsi sul coinvolgimento degli azionisti in modo sistematico. Per le autorità di controllo, la raccomandazione è di rafforzare la vigilanza sulle dichiarazioni di neutralità carbonio e sui piani di transizione delle società non finanziarie, come sulle dichiarazioni di zero emissioni nette e sulle compensazioni di carbonio degli istituti finanziari.
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