Lussemburgo e Austria preparano le carte per un’azione legale. Gli avvocati ambientalisti di ClientEarth, insieme a Wwf e Greenpeace, sono pronti a fare lo stesso. E anche un gruppo di eurodeputati, tra cui il socialista olandese Paul Tang e la finlandese del Ppe Sirpa Pietikainen, potrebbe decidere di portare in tribunale l'atto delegato della Commissione europea che classifica la produzione energetica da gas e nucleare come attività "verdi" nella tassonomia Ue degli investimenti sostenibili.
La saga del nucleare e del gas con tutta probabilità continuerà alla Corte europea di Giustizia. In Europarlamento, la risoluzione per il rigetto della proposta non solo non ha ottenuto la (difficilissima) maggioranza assoluta necessaria a essere approvata, ma non ha avuto neanche la maggioranza. Sono stati 328 gli eurodeputati a favore della proposta della Commissione europea, 278 hanno votato per respingerla e 33 si sono astenuti. Il voto ha rispettato solo parzialmente l’appartenenza politica, ad aver pesato sono le appartenenze nazionali.
“Austria e Lussemburgo sporgeranno denuncia e la Corte si pronuncerà sulla legittimità” dell’atto delegato, ha twittato il ministro del Granducato Claude Turmes. “Riteniamo che questo atto sia incoerente con il regolamento sulla tassonomia, quindi, insieme ad altre organizzazioni come ClientEarth, il Wwf esplorerà tutte le potenziali vie per ulteriori azioni per fermare questo greenwashing e proteggere la credibilità dell'intera tassonomia dell'Ue e invita gli Stati membri e gli eurodeputati a fare lo stesso”, ha detto Ester Asin, direttrice dell'Ufficio politiche europee del Wwf. Paul Tang e Sirpa Pietikainen ad ora non hanno confermato le dichiarazioni della vigilia del voto, sulla possibilità di agire legalmente contro il provvedimento.
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