I rapporti periodici della Commissione europea sul mercato Ue dell'energia confermano l'incertezza sugli approvvigionamento di gas, la conseguente volatilità dei prezzi e l'impatto delle attuali tensioni geopolitiche sul mercato elettrico dell'Ue nel primo trimestre del 2022.
Nei primi tre mesi dell'anno, i maggiori aumenti dei prezzi all'ingrosso dell'elettricità su base annua nei paesi dell'Ue sono stati registrati in Spagna e Portogallo (+411%), Grecia (343%) e Francia (+336%), con l'Italia che registra il prezzo medio trimestrale più alto (249 € /MWh), superiore del 318% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il rapporto sul mercato del gas fotografa invece le proporzioni degli acquisti di gas dalla Russia nel primo trimestre. L'Ue ha speso circa 78 miliardi di euro per le importazioni di gas nei primi mesi del 2022 (di cui 27 miliardi di euro per le importazioni di gas russe). Nel primo trimestre dell'anno il prezzo spot TTF è salito fino a 212 €/MWh il 7 marzo. Il prezzo del greggio all'inizio di marzo è salito ai massimi (138 USD/bbl) dall'estate 2008 e anche i prezzi del carbone hanno raggiunto livelli record (360 €/Mt).
Le importazioni nette di gas dell'UE sono aumentate del 10% durante questo periodo, mentre le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) sono aumentate del 72% su base annua. Il GNL è diventato la principale fonte di approvvigionamento durante i primi mesi del 2022, con il 34% del totale delle importazioni di gas extra-UE che arrivano in questa forma.
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