L’Europarlamento alza l’asticella su efficienza energetica e rinnovabili e, con due voti in commissione Industria, propone un aumento dei target 2030: per l’efficienza, dal 9 proposto dalla Commissione al 14,5% rispetto al 2020; per le rinnovabili, il 45% in luogo del 40 ipotizzato da Bruxeles.
I testi saranno adottati in plenaria a settembre, quindi negoziati con il Consiglio aggiungendo un altro tassello al mosaico del 'Fit for 55', il pacchetto legislativo per tagliare il 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Per quanto riguarda le rinnovabili, gli eurodeputati accolgono il suggerimento del Piano RePower EU della Commissione europea ad aumentare gli obiettivi al 2030. Ma, ha fatto notare il relatore del provvedimento Markus Pieper (Ppe, Germania), sulla proposta di accelerazione dei permessi (con impianti di rinnovabili classificati come di “interesse pubblico”) è necessaria una nuova procedura legislativa. "Una grande perdita dei tempo", ha denunciato l'eurodeputato tedesco. Che però ha anche un testo in materia praticamente già pronto per l’ok in commissione il 26 settembre, seguito da un più che probabile via libera della plenaria di ottobre. Senza contare la propensione favorevole del Consiglio a considerare la misura. Anche la parte del RePower che punta a snellire la burocarzia per le autorizzazioni, insomma, potrebbe entrare nel negoziato sul pacchetto “Fit for 55” ed essere varata in autunno.
Tra le altre proposte degli europarlamentari il raddoppio del numero di progetti transfrontalieri per l'espansione dell'elettricità verde richiesti agli Stati, da uno a due. Per le grandi economie Ue, tra cui l’Italia, l'obbligo potrebbe salire a tre entro il 2030. Almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione dovrà venire da tecnologie innovative. Nel settore dei trasporti, è la proposta appoggiata dai Gruppi politici più grandi, la diffusione delle energie rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 16% delle emissioni di gas serra.
Nel processo di revisione della Direttiva sul risparmio energetico, gli eurodeputati hanno innalzato l'obiettivo Ue di ridurre il consumo di energia finale e primaria: gli Stati membri dovrebbero garantire collettivamente una riduzione del consumo di energia di almeno il 40% entro il 2030 nel consumo di energia finale e del 42,5% nel consumo di energia primaria rispetto alle proiezioni del 2007. Gli Stati membri dovrebbero stabilire contributi nazionali vincolanti e gli obiettivi dovrebbero essere raggiunti attraverso misure anche a livello locale e regionale, e per settori, come pubblica amministrazione, edifici, aziende, data center.
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