Poche settimane dopo che il gigante statunitense Intel ha scelto la tedesca Magdeburgo per la costruzione di una 'mega fabbrica' di microchip da 17 miliardi di euro, è ora il turno dell'italo-francese STMicroelectronics e della californiana GlobalFoundries di annunciare un altro massiccio investimento di 5,7 miliardi di euro nel centro francese di Crolles, vicino a Grenoble.
Il progetto, che dovrebbe creare 1.000 posti di lavoro, darà vita alla fabbrica più grande e avanzata del mondo per la produzione di semiconduttori con tecnologie "FD-SOI" con sede in Europa (Fully Depleted Silicon On Insulator). L'annuncio è arrivato mentre il contesto geopolitico si sta deteriorando e le catene di approvvigionamento sono tese e, ha evidenziato il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, è pienamente in linea con Chips Act dell'Ue.
A inaugurare il sito dove sorgerà la futura fabbrica è stato lo stesso Breton, accompagnato dal presidente francese Emmanuel Macron e dal ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire.
"Siamo già in Europa - con IMEC e LETI - il centro mondiale della ricerca, ma come abbiamo visto con i vaccini non ha senso essere leader nella ricerca se non si può produrre - ha evidenziato Breton -. Non c'è leadership industriale senza una fabbrica. La fabbrica in arrivo sta mettendo l'Europa sulla mappa geopolitica dei paesi produttori di semiconduttorin avanzati. FD-SOI è la tecnologia europea più efficiente dal punto di vista energetico e resistente alle interferenze elettromagnetiche. Con questo progetto, l'Europa si posiziona come leader per la trasformazione digitale e verde. È la tecnologia chiave della doppia transizione".
Il commissario francese ha preannunciato che altri progetti seguitanno alla mega fab di Crolles. "Ciò dimostra che l'Europa è in grado di fare investimenti strategici e industriali, o meglio che è in grado di accompagnare gli Stati membri in questi investimenti. È un'Europa, non ingenua, che si proietta verso il futuro e si dota delle capacità e degli strumenti per preservare i suoi interessi strategici. Un'Europa di progetti concreti, con posti di lavoro locali, e una dimensione strategica europea e globale".
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