Via libera della Commissione Ue ad aiuti pubblici a sostegno della ricerca e dell'innovazione e del primo impiego industriale nella catena del valore della tecnologia dell'idrogeno. Il progetto è stato redatto e notificato congiuntamente da quindici Stati membri, tra cui l'Italia. Gli Stati coinvolti forniranno fino a 5,4 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, che si prevede sbloccheranno altri 8,8 miliardi di euro in investimenti privati. 35 aziende, con anche 8 pmi e start up e parteciperanno a 41 progetti.
"L'idrogeno ha un enorme potenziale in futuro. È una componente indispensabile per la diversificazione delle fonti di energia e la transizione verde. Investire in tali tecnologie innovative può tuttavia essere rischioso per uno Stato membro o una sola società. È qui che le norme sugli aiuti di Stato per importanti progetti di comune interesse europeo hanno un ruolo da svolgere. Il progetto di oggi è un esempio di cooperazione europea veramente ambiziosa per un obiettivo comune chiave. Esso mostra anche come la politica di concorrenza funziona di pari passo con l'innovazione rivoluzionaria", ha dichiarato la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza.
"Promuovere lo sviluppo e l'impiego dell'idrogeno stimolerà l'occupazione e la crescita in tutta Europa, contribuendo al programma di resilienza. Consente la transizione pulita delle industrie ad alta intensità energetica e aumenta la nostra indipendenza dai combustibili fossili. Con questo 'importante progetto di comune interesse europeo' (Ipcei), vediamo la produzione di idrogeno dell'Ue muoversi dal laboratorio alla fabbrica; e la nostra industria trasformare la padronanza tecnologica in leadership commerciale", ha afferma il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton. "Non stiamo solo sostenendo con finanziamenti l'idrogeno - ha sottolineato -. Abbiamo anche fatto progressi decisivi nella costruzione dell'Alleanza per l'idrogeno pulito e stanno sviluppando norme a livello Ue per rendere possibile un mercato dell'idrogeno e la creazione di infrastrutture dedicate. Perché sappiamo cosa c'è in gioco: la posizione dell'Europa come regione leader nella trasformazione industriale dell'idrogeno".
Sono sei le aziende italiane coinvolte nel progetto: si tratta di Ansaldo, De Nora, Enel sul fronte della tecnologia di generazione dell'idrogeno; Ansaldo, De Nora e Fincantieri per la tecnologia sulle celle combustibili; Enel sulla tecnologia di stoccaggio, trasporto e distribuzione; e infine Alstom Italia, Fincantieri e Iveco Italia quanto alle tecnologie per l'utente finale.
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