Mai razionamenti ma solo misure di mercato, i settori "critici" difendono le loro prerogative, i sindacati vorrebbero una Ue più incisiva sul piano delle politiche sociali. Le parti sociali prendono posizione sul Piano Ue per "salvare l'inverno", che prevede il taglio della domanda di gas.
Business Europe teme “la riduzione forzata della produzione” che “avrebbe effetti economici disastrosi e spesso un impatto irreversibile sulle imprese”. “Dovrebbe essere considerato solo come un'opzione di ultima istanza, l'obiettivo deve essere, in primo luogo, quello di garantire che non si raggiunga questa situazione” grazie a “misure basate sul mercato”, si legge in una nota dell’organizzazione datoriale dell’Ue.
La Confederazione europea dei sindacati lamenta l’assenza di “misure sociali più forti” nel Piano Ue. Come per esempio “la riattivazione di meccanismi di solidarietà quali il Sure a sostegno dei regimi di riduzione dell'orario di lavoro e dei lavoratori in cassa integrazione".
L’industria ad alta intensità energivora fa trapelare preoccupazione sull’impatto del progetto Ue sulle condizioni di concorrenza nel mercato interno, cioè su come garantire pari opportunità all’interno dello stesso settore industriale oltre che tra i diversi settori industriali a monte delle catene di approvvigionamento. I criteri Ue in parte li tutelano, ma se i settori a valle fossero soggetti a interruzioni delle forniture, l’impatto generalizzato sarebbe inevitabile.
Il comparto dei fertilizzanti, per il quale il gas è cruciale, ricorda con una nota di Fertilisers Europe di essere settore “essenziale per evitare il rischio di penuria che potrebbe avere un effetto negativo sulla sovranità alimentare europea”. All’appello dei produttori di concimi si unisce quello del comparto agroalimentare. Per Copa e Cogeca (agricoltori), Primary Food Processors (trasformatori di materie prime) e FoodDrinkEurope (industria alimentare), gli Stati membri dovrebbero "ascoltare la raccomandazione della Commissione" europea e "riconoscere la filiera agroalimentare come un settore critico nei loro piani di emergenza nazionali" di riduzione della domanda di gas. "Qualsiasi interruzione - avvertono le associazioni in una nota - avrebbe un impatto sulla disponibilità di cibo per i consumatori e di mangimi per animali".
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