Un sistema di compensazioni con fondi Ue e nazionali per incentivare i grandi consumatori industriali a ridurre la domanda di gas. E’ la proposta contenuta in un “non-paper” fatto circolare dalla delegazione greca in occasione del Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia. L’idea sviluppa alcuni passaggi contenuti nella prima bozza del regolamento sulla riduzione della domanda di gas, la quale faceva riferimento ad aste e appalti organizzati anche a livello transfrontaliero per andare incontro alle imprese con dimensione Ue, che operano in più Stati membri, e per venire incontro ai governi con margini fiscali ridotti. Riferimento che poi è stato cancellato nel testo finale approvato dal Collegio dei Commissari.
Secondo Atene, il regolamento come presentato dalla Commissione europea presenta due punti deboli: l’assenza di incentivi e la difficoltà di “misurare” i risparmi effettivi. Il “modo migliore” per ovviare a questi difetti sarebbe, si legge nel documento greco, “avviare aste per i grandi consumatori per offrire volumi di riduzione della domanda in cambio di un compenso desiderato”. La compensazione dovrebbe essere coperta da fondi europei e nazionali, “consentendo il sostegno ai paesi con uno spazio fiscale limitato per sostenere le loro industrie”. “Si tratterebbe – si legge nel documento – anche di una forma di solidarietà per prevenire il disordine di una piena emergenza”. Atene invita inoltre la Commissione europea a intensificare il lavoro per rendere operativa la piattaforma per gli acquisti comuni e a valutare la partecipazione di grandi players non industriali (catene di alberghi, Gdo) al regime di riduzione della domanda.
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