Il commissario per il Mercato interno della Commissione europea Thierry Breton ha confermato che nella prima metà del 2023 si svolgerà un'"ampia consultazione" sull'eventuale contributo delle aziende tecnologiche ai costi delle reti di telecomunicazioni. In un'intervista a Le Monde, il commissario francese ha affermato che la consultazioni sarà seguita da una proposta legislativa.
La decisione arriva dopo che sette Paesi membri (Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi e Svezia) hanno scritto una lettera all'esecutivo comunitario chiedendo di avviare un dibattito pubblico sulle "relazioni tra operatori di telecomunicazioni e fornitori di piattaforme". Anche i governi di Italia, Francia e Spagna hanno richiamato l'attenzione di Bruxelles sulla questione, sollecitando i funzionari a trovare una soluzione per determinare quanto le aziende Big Tech dovrebbero contribuire ai costi delle infrastrutture delle tlc.
Secondo uno studio realizzato da Axon Partners per Etno, l'associzione europea delle telco, negli ultimi dieci anni gli operatori di rete hanno investito oltre 500 miliardi di euro nello sviluppo delle loro reti di telecomunicazioni fisse e mobili in Europa, ma le Big Tech (Meta, Google, Apple, Amazon, Microsoft, Netflix), che su quelle stesse reti generano oltre il 55% del traffico totale, contribuiscono "poco o nulla" al loro finanziamento. Stando ai dati della ricerca, l'attività delle Big Tech costa a oggi fino a 36-40 miliardi di euro all'anno agli operatori europei.
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