Le misure di emergenza contro il caro energia presentate dalla Commissione europea il 14 settembre sono benvenute ma probabilmente si riveleranno insufficienti e i ministri Ue dovrebbero cercare di aumentare la portata degli interventi. E’ l’appello che, con sfumature diverse, arriva dall’industria europea ad alta intensità di energia.
“Siamo lieti di vedere che la Commissione ha ascoltato le nostre richieste sulla necessità di salvaguardare le possibilità di copertura e introdurre ulteriori incentivi per la firma di accordi di acquisto di energia rinnovabile, tuttavia, essendo una delle industrie più esposte d'Europa, abbiamo bisogno di molto più”, ha affermato Paul Voss, Direttore generale di European Aluminium.
Per Axel Eggert di Eurofer “è improbabile che le misure fermino la tendenza di tagli alla produzione e licenziamenti temporanei” nel settore dell'acciaio, che “senza azioni rapide potrebbero diventare permanenti”. “Il settore siderurgico europeo chiede misure immediate, più ambiziose e mirate all'industria per abbassare i prezzi ei costi dell'energia per le industrie esposte alla forte concorrenza globale e di queste “siamo pronti a discutere con i responsabili politici dell'Ue con estrema urgenza”, ha concluso Eggert.
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