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Grassi: 'Ora acquisti comuni gas'. Viola: 'Chips Act è urgente'

Grassi: 'Ora acquisti comuni gas'. Viola: 'Chips Act è urgente'

Anche Benassi, Franza, Procaccini e Toia al webinar sulla transizione verde e digitale

01 ottobre 2022, 15:41

Redazione ANSA

ANSACheck

Forum ANSA su transizione verde e digitale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo la pandemia e con una guerra in corso alle porte dell'Europa, l'Ue ha confermato tutti gli obiettivi strategici su clima e digitale, e sta imparando a cooperare sull’energia. Ma deve aumentare cooperazione e capacità di risposta anche in altri settori, per esempio approvando “con urgenza” provvedimenti come il Chips Act. Sono elementi emersi nel primo Forum online ANSA dedicato al futuro della transizione verde e digitale, ispirato al format di questa Newsletter.

Il webinar ha visto arrivare molte domande sull’attualità, visto che si è tenuto il 30 settembre, il giorno del via libera dei ministri Ue al pacchetto di emergenza sull’energia. "La discussione tra i ministri non è stata bianco contro nero – ha raccontato Stefano Grassi, capo di gabinetto della commissaria per l'energia Kadri Simson - è stata molto più approfondita di quanto ci aspettassimo e abbiamo identificato aree su cui c'è l'accordo e si può costruire", cioè allestire "un indice dei prezzi alternativo, non aumentare la domanda di gas e andare avanti sugli acquisti comuni perché il prossimo anno sarà difficile senza gas russo e non possiamo più muoverci in modo non coordinato". L'accordo tra i ministri Ue sulle misure di emergenza per il mercato dell'elettricità "è positiva, ma per l'Italia e altri Paesi non è sufficiente, servono altre misure come un limite al prezzo del gas e una seconda parte del problema è il disaccoppiamento tra prezzo del gas e quello dell'elettricità", ha affermato l'ambasciatore italiano presso le istituzioni Ue Piero Benassi. L’Ue che si è fatta trovare impreparata dalla crisi energetica sta comunque "faticosamente, passo dopo passo costruendo pezzi di politica energetica comune", ha osservato Grassi.

La lezione della crisi va applicata anche ad altri settori, come il digitale, ha ammonito Roberto Viola, direttore generale della Commissione Ue per le reti di comunicazione. L’Esecutivo dell’Unione ha proposto il Chips Act in febbraio, per superare la dipendenza europea da fornitori esterni. "Siamo partiti insieme ai nostri alleati americani. Ma mentre gli Stati Uniti hanno già approvato una norma analoga, noi siamo ancora senza", ha stigmatizzato Viola. Approvare in fretta la legislazione sui semiconduttori significa essere preparati a possibili perturbazioni di una catena del valore strategica per le imprese e i cittadini Ue, in cui è fortissima la dipendenza da fornitori asiatici. “Siamo seduti su una vera emergenza", ha aggiunto Viola, ma "Consiglio e Parlamento stanno lavorando come se si fosse in tempi normali”.

Sulla reattività delle istituzioni europee è intervenuta l’eurodeputata del Pd Patrizia Toia. "E' vero che i problemi sono complessi, ma come dimostra la crisi energetica a volte manca anche la volontà politica”, ha affermato la vicepresidente della commissione Industria dell'Europarlamento, ricordando che l’Eurocamera non si tira indietro quando si devono velocizzare le procedure. “Noi dobbiamo fare la nostra parte, ma il regolamento sugli stoccaggi del gas l’abbiamo esaminato e approvato in un mese – ha detto – quando c’è da agire con urgenza siamo sempre pronti”.

Secondo l'europarlamentare di FdI Nicola Procaccini, dalla crisi si deve imparare a “non fare battaglie ideologiche” sull'energia, serve invece “adottare un approccio fatto di buon senso, realismo e attenzione all'innovazione", in particolare sulle tecnologie "per la cattura e il sequestro della CO2". Per Procaccini è anche imporante "modificare il PNRR per fare di più sulle rinnovabili".

A rappresentare il mondo delle imprese c’era il responsabile affari europei di Edison, Luca Franza. Per Franza è positivo che “l’Ue abbia confermato le sue ambizioni climatiche, ma gli ultimi due anni ci hanno insegnato che ci si deve anche dotare di piani alternativi, considerando tutti i fattori di rischio". Ecco perché, ha sottolineato Franza, "Edison ha intenzione di passare da 2 a 5GW di energia rinnovabili da oggi al 2030”, ma guarda anche al gas, in particolare “il gasdotto del Mediterraneo orientale, che si presta a diventare un nuovo corridoio energetico perché lavoriamo a un'infrastruttura che può trasportare anche l'idrogeno".

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