Lunedì prossimo la commissione Ambiente dell’Europarlamento approverà il suo parere vincolante sulla parte del RePowerEU relativa all’Ets. Il dossier è di competenza delle commissioni Economia e Bilanci, ma sull’Ets e sull'ipotesi di trarne risorse per finanziare il RePower, decide la commissione Ambiente.
Per finanziare il RePower, la Commissione europea propone di mettere all'asta quote Ets attualmente accumulate nella Riserva di Stabilità del Mercato per un valore di 20 miliardi di euro. La scelta è controversa. Da un lato far ricorso all’Ets è un modo di avere subito le risorse, dall’altro vorrebbe dire indebolire il prezzo della CO2 e la funzione che esso svolge nella riduzione delle emissioni industriali. I gruppi politici in commissione Ambiente dell’Europarlamento hanno trovato un accordo per approvare un anticipo (frontloading) della messa all’asta di diversi milioni di quote, con un ritorno a livelli più bassi dopo il 2026.
"Da quando esiste la Riserva di Stabilità del Mercato – ha spiegato ai giornalisti il relatore della proposta Peter Liese (Ppe, Germania) – il prezzo della CO2 ha cominciato a funzionare e quindi bisogna tutelarla, ma dobbiamo dare una risposta a cittadini e imprese che sono allo stremo per i prezzi dell’energia; quindi, l’Europarlamento appoggia la proposta della Commissione di usare le quote Ets, a condizione che dopo il biennio 2023-25 lo sforzo di riduzione sia maggiore".
In Consiglio circola l’ipotesi di trovare le risorse RePower sottraendole all’Innovation Fund. “Non lo accetteremo mai – replica l’eurodeputato centrista – siamo oltraggiati da una proposta del genere”. Per quanto riguarda la distribuzione dei fondi del REPower, altro argomento molto controverso, “la competenza è della commissione Problemi economici e monetari – ha detto Liese – ma noi insisteremo perché si usino più risorse per progetti transfrontalieri come il Midcat”, il gasdotto che collegherebbe Spagna e Francia attraverso i Pirenei.
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