Alla ricerca della stabilità dei prezzi, di approvvigionamento elettrico e della riduzione delle emissioni, le aziende europee continuano a scommettere nelle energie rinnovabili, anche se meno che nel 2021. Lo dimostrano i dati presentati all’evento annuale 2022 della piattaforma Re-Source a Amsterdam. Si tratta della più grande kermesse corporate sull’approvvigionamento da elettricità rinnovabile in Europa, con la partecipazione di un migliaio di operatori ed esperti nel settore degli accordi di acquisto di energia rinnovabile da parte delle aziende.
Secondo i dati, tra gennaio e ottobre 2022 sono stati firmati accordi aziendali di acquisto di energia (Ppa) da fornitori di rinnovabili per una capacità di 3,4 GW. È un risultato simile al 2020, la seconda miglior annata mai registrata per accordi Ppa in Europa, ma meno del 2021. E' il primo calo del mercato europeo dei Ppa in cinque anni.
La situazione, è il timore degli operatori presenti all'evento, potrebbe peggiorare con il tetto al prezzo dell’elettricità prodotta a basso costo (come le rinnovabili) deciso dai ministri Ue il 30 settembre scorso. “Se non attuato correttamente, avrà effetti negativi sui Ppa esistenti e futuri”, ha detto il direttore di Re-Source Joop Hazenberg. I margini lasciati agli Stati, che possono deviare dal tetto unico Ue di 180 euro MWh “rischiano di raffreddare il mercato, in un momento in cui le imprese devono garantire prezzi energetici stabili più che mai”, ha aggiunto.
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