"5G, IoT, metaverso, sicurezza informatica. Solo un'infrastruttura europea resiliente, basata su modelli di business sostenibili, può portare tutti gli europei nel decennio digitale". E' il messaggio che il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ha passato ai ceo delle maggiori società delle tlc europee riuniti in a Bruxelles per discutere della politica industriale del comparto. Alla tavola rotonda, coordinata da Gsma, che riunisce gli operatori di rete mobile di tutto il mondo, ha preso parte l'ad di Tim, Pietro Labriola, insieme agli altri ceo Timotheus Hoettges di Deutsche Telekom, José María Alvarez-Pallete di Telefonica, Christel Heydemann di Orange e Nick Read di Vodafone.
Uno "scambio di vedute produttivo", ha evidenziato Breton, che in un tweet dall'hashtag #FairShare ha segnalato anche la presenza sul tavolo della richiesta dei ceo di fare pagare alla Big Tech 'un contributo equo' per i costi delle infrastrutture di rete.
Nell'agosto scorso, Italia, Francia e Spagna avevano inviato una lettera alla Commissione europea per chiedere un intervento in questa direzione. Stando a uno studio pubblicato a maggio dall'associazione europea delle telco (Etno), negli ultimi dieci anni gli operatori hanno investito oltre 500 miliardi di euro nello sviluppo delle loro reti fisse e mobili in Europa, ma il contributo economico di Meta, Google, Apple, Amazon, Microsoft, Netflix, che su quelle stesse reti generano oltre il 55% del traffico totale, è "poco o nullo". Nello specifico, l'attività delle Big Tech costa a oggi fino a 36-40 miliardi di euro all'anno agli operatori europei.
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