Nel contesto della riforma del sistema di scambio Ue delle quote di emissione di CO2 (Ets) industria dell’alluminio continuerà a ricevere compensazioni per i costi indiretti e quella dell’acciaio più quote gratuite di quanto previsto inizialmente. Lo hanno deciso i negoziatori di Europarlamento, Consiglio Ue e Commissione europea nei colloqui in corso sul nuovo Ets.
In una conferenza stampa, il rapporteur dell’Europarlamento Peter Liese ha dichiarato che “con gli altri co-legislatori abbiamo convenuto che le aziende con bollette elettriche elevate e minacciate di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, come l'industria dell'alluminio, continueranno a ricevere una compensazione dei costi indiretti”. Resta invariato anche il benchmark con cui calcolare le quote gratuite per l’industria dell’acciaio, che la Commissione avrebbe voluto più stringente. “Abbiamo deciso di continuare a sostenere l'industria siderurgica con quote gratuite – ha detto Liese – la proposta della Commissione sulla metodologia di calcolo avrebbe creato un'enorme sfida per le industrie dell'acciaio”. “Abbiamo ora concluso che quelle regole per l'industria siderurgica rimarranno le stesse”, ha detto Liese.
“Questa disposizione incentiverà la decarbonizzazione dell'acciaio preservando nel contempo la protezione dalla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio durante la prima fase della transizione – commentano da Eurofer – ed è un elemento importante per un settore in cui entro il 2030 sono necessari oltre 30 miliardi di euro di investimenti di capitale per ridurre le emissioni in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell'Ue”. “Tuttavia – proseguono dall’associazione del settore siderurgico – anche con questo accordo, le quote gratuite per il settore saranno comunque ridotte in modo significativo a causa della traiettoria di eliminazione graduale che si applica ai settori Cbam” e “in questa fase, è troppo presto per dire quale sarà l'impatto cumulativo sul settore siderurgico”.
“Il secondo incontro negoziale – ha affermato Liese – ha avuto successo, ma ovviamente è solo un primo passo e gli argomenti principali non sono maturi per prendere una decisione. L’opinione comune è che un accordo sotto la presidenza ceca è possibile, ma per arrivarci abbiamo bisogno degli sforzi e della disponibilità al compromesso di tutte e tre le istituzioni".
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