Cooperazione nella regione del Mediterraneo nel segno dell’idrogeno. Se ne è parlato in un convegno organizzato dal Comitato economico e sociale europeo (Cese), in collaborazione con il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (Cnel). Il Mediterraneo meridionale è stato identificato come uno dei tre principali corridoi per l'importazione di idrogeno verde da parte dell'Ue. "La guerra in Ucraina ha posto l'energia al centro delle relazioni euromediterranee – ha dichiarato la Presidente del Cese Christa Schweng – dobbiamo intensificare la nostra cooperazione in tutta la regione e garantire una transizione di successo verso un sistema energetico sostenibile in grado di aumentare la sicurezza energetica e la nostra autonomia”.
Sulla stessa linea Patrizia Toia, vicepresidente della commissione Industria dell’Europarlamento. "Gli Stati membri dell'Ue devono rafforzare i loro legami con il vicinato meridionale per fornire vettori energetici alternativi sostenibili – ha detto nel suo intervento - l'elevato potenziale di energia rinnovabile della regione sarà fondamentale affinché l'Ue raggiunga i suoi ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, evitando al contempo nuove dipendenze".
"Le strategie energetiche – ha affermato il presidente del Cnel Tiziano Treu – per essere efficaci, devono derivare da un'azione congiunta e condivisa dell'UE, coinvolgendo in primo luogo i governi nazionali europei". Se i Paesi Ue possono fare da traino, il coinvolgimento delle altre sponde del Mediterraneo è essenziale. "Nessuno dei paesi, nemmeno i più ricchi, ha risorse sufficienti per affrontare da solo una crisi di tale portata e ampiezza – ha detto Grammenos Mastrojeni, segretario generale aggiunto responsabile dell'Energia e dell'Azione per il clima dell'Unione per il Mediterraneo – ma se lavoriamo insieme possiamo farlo".
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