L’Ue conta di poter recuperare fino a 40 miliardi di euro dai fondi di coesione 2014-20 per misure a favore di Pmi e famiglie alle prese con il caro energia. Lo ha annunciato la Commissaria competente Elisa Ferreira. Si lavora alla proposta che l’Europarlamento ha avanzato nell’esame del pacchetto RePower EU, cioè di dare alle Regioni massima flessibilità per riprogrammare fondi per combattere la povertà energetica con un tasso di cofinanziamento Ue pieno (100%). La cifrai 40 miliardi, il 10% del totale dei fondi Ue disponibili per le regioni nel 2014-20 incluso lo stanziamento straordinario del React-EU per il 2021-23, va presa come una stima, se si considera che allo stesso capitolo di bilancio si è attinto per l’emergenza Covid e per il sostegno ai rifugiati ucraini. Starà alle ragionerie nazionali capire quanto resta ancora per ogni Paese, per l’Italia stime non confermate indicano meno di 4 miliardi.
"Accogliamo con favore la possibilità di affrontare l'impatto dell'aumento dei costi energetici – ha detto Emil Boc, presidente della commissione Politica di coesione territoriale e bilancio del Comitato europeo delle Regioni - i fondi della politica di coesione potrebbero aiutare a tenere conto delle risorse 2014-2020 che non sono state ancora spese”. “Tuttavia – ha puntualizzato l’ex premier romeno attualmente sindaco di Cluj-Napoca – il denaro dovrebbe essere investito in modo efficiente in base alle reali esigenze delle regioni e delle città, rispettando l'approccio basato sui territori".
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