A fronte della “rivoluzione industriale di proporzioni storiche” della mobilità elettrica, l’industria del settore auto e dei componenti, i sindacati, le organizzazioni datoriali e le Ong tornano a chiedere insieme all’Ue un quadro comune per la “transizione giusta”. “Attualmente – si legge in una nota congiunta di Acea, Etuc, Clepa, T&E, IndustriAll e Ceemet – non esiste un tale quadro per i 16 milioni di lavoratori nel nostro ecosistema di mobilità, e in particolare per il settore automobilistico europeo, centrale per l'occupazione industriale”. Una necessità, ricordano le associazioni, visto anche l'accordo recentemente raggiunto a livello Ue sulla fine delle vendite di auto benzina e diesel nel 2035.
“Il settore automobilistico rappresenta complessivamente oltre il 6% dell'occupazione europea e l'8,5% dei posti di lavoro nel settore manifatturiero europeo – prosegue la nota – prima della crisi, il settore produceva quasi il 10% del Pil nella sola Germania, insieme al 40% della spesa per ricerca e sviluppo del Paese. Il settore svolge un ruolo chiave nel commercio, con l'Europa responsabile di oltre il 50% delle esportazioni mondiali di prodotti automobilistici”.
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