La proposta di regolamento sui rifiuti da imballaggio “rischia di andare contro gli obiettivi del Green Deal, riportando indietro le lancette dell'orologio del riciclo e compromettendo la funzionalità degli imballaggi nel proteggere i prodotti e prevenire i rifiuti". E’ la presa di posizione di Europen, l’associazione europea intersettoriale con 71 membri che appartengono all'intera filiera del packaging, dai produttori di alimenti e computer a quelli di scatole e confezioni. Secondo Europen le misure previste per la ricarica e il riutilizzo degli imballaggi implicano “restrizioni arbitrarie” sul monouso non possono essere generalizzate in quanto " dovrebbero essere valutate in base a criteri specifici relativi ai requisiti di igiene, salute e sicurezza alimentare".
Per Hotrec, che rappresenta il settore ristorazione, la coesistenza dei sistemi di confezionamento monouso e riutilizzabili “deve essere tutelata”. L’associazione indica però dei temi su cui si può “lavorare insieme” e accoglie con favore l’esenzione dal divieto di imballaggi monouso delle microimprese i cui modelli di business si basano su imballaggi monouso solo durante i pasti e le confezioni monouso per i condimenti da asporto.
Plastic Europe si concentra sulla necessità di investimenti in tecnologie, tra le quali il riciclo chimico, per “per consentire al mercato di creare i nuovi modelli di business richiesti" dalle norme. Anche Eurocommerce, che rappresenta il settore della distribuzione al dettaglio, insiste sulla necessità di avere dall’Ue contributi non solo normativi ma anche in termini di investimenti per accelerare la transizione a un packaging con più materiale riciclato ma che mantenga i livelli di sicurezza e igiene di oggi.
“I nuovi obiettivi creeranno un grave stravolgimento delle attuali modalità di lavoro, senza prevedere iniziative per mitigarne l'impatto o facilitare il processo verso nuovi modelli”, commenta la coalizione per le Pmi SMEunited, che non è d'accordo "con l'opzione politica di attribuire tutta la responsabilità agli operatori economici per rispettare i nuovi obblighi”.
Critico sulla proposta anche il settore agroalimentare. "Gli obiettivi e le tempistiche stabilite, in particolare per il riutilizzo e il riempimento, sono animate da buone intenzioni ma sono irrealistiche e potrebbero persino ostacolare, piuttosto che migliorare, gli obiettivi di imballaggio sostenibile", commenta in una nota l'industria alimentare europea, con la sigla FoodDrink Europe.
Per le organizzazioni agricole Copa e Cogeca, “gli obiettivi obbligatori di contenuto riciclato proposti per gli imballaggi in plastica non sono realistici e vanno contro gli obiettivi di incoraggiare il consumo di più frutta e verdura. Inoltre, non riconoscono il ruolo svolto dall'imballaggio nel garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti. Il divieto proposto sugli imballaggi monouso per meno di 1,5 kg di frutta e verdura fresca è sproporzionato”.
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