Insieme al riciclo, la prevenzione e il riuso. Così la Commissione europea propone di invertire l’aumento vertiginoso dei rifiuti da imballaggio, passati da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a 78,5 milioni di tonnellate nel 2019 (+19%). Nel nuovo regolamento sul tema si trovano requisiti per il packaging che sfidano non solo le catene di distribuzione interne ed esterne all’Ue, ma anche i trend di consumo dei cittadini europei, segnati nell’ultimo decennio dal forte aumento dei pasti fuori casa e dalla consegna a domicilio di ogni tipo di prodotto.
L'obiettivo principale è ridurre i rifiuti di imballaggio del 15% pro-capite per Stato membro entro il 2040, rispetto al 2018. Sul riciclo, si confermano gli obiettivi al 2025 e al 2030 già decisi nel pacchetto economia circolare, target che dipendono dai diversi materiali. Oltre a questo le aziende dovranno offrire una certa percentuale dei loro prodotti ai consumatori in confezioni riutilizzabili o ricaricabili, per bevande, pasti da asporto e consegne di e-commerce (tra il 10 e l'80% secondo le attività commerciali, i prodotti e le date 2030 o 2040). Sono esclusi i vini.
Alcune forme di imballaggio monouso saranno vietate, come quelle per alimenti e bevande consumati all'interno di ristoranti e caffè, quelle per frutta e verdura fino a 1,5 chili, e i flaconi in miniatura di solito usati negli hotel. Le monoconfezioni non saranno invece vietate per i condimenti da asporto e per le microimprese che utilizzano il monouso solo per i pasti.
Ci sarà anche una standardizzazione dei formati e una chiara etichettatura degli imballaggi riutilizzabili. Il regolamento include disposizioni per la “minimizzazione” delle confezioni (spazio vuoto al massimo del 40%) la loro progettazione e la creazione di sistemi di restituzione obbligatoria per bottiglie di plastica e lattine di alluminio. Se uno Stato membro dimostra di arrivare al 90% di raccolta e riciclo di questi contenitori, potrà ignorare la disposizione.
Ci saranno anche tassi obbligatori di contenuto riciclato che i produttori dovranno includere negli imballaggi di plastica (50% al 2040), come già avviene per le bottiglie in PET nel contesto della direttiva sulla plastica monouso.
Entro il 1 gennaio 2030 tutte le confezioni dovranno essere ricicalbili. Ogni confezione dovrà riportare un'etichetta che mostra di cosa è fatta e in quale flusso di rifiuti deve essere destinato. I contenitori per la raccolta dei rifiuti riporteranno le stesse etichette. Gli stessi simboli saranno utilizzati ovunque nell'UE.
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