Le Ong hanno reagito in modo non uniforme alla proposta della Commissione europea di nuove regole per ridurre la produzione da rifiuti imballaggi. Secondo Greenpeace Italia, l’Ue “si posiziona sui binari giusti: il riciclo non basta, bisogna ridurre il consumo di plastica per fermare l’inquinamento, eliminando packaging superfluo, favorendo riuso e ricarica ed evitando il monouso”.
Per l’associazione che si batte contro l’inquinamento marino Oceana, la proposta va sostenuta perché i sistemi di restituzione dei depositi in tutta l'Ue e obiettivi vincolanti per gli imballaggi riutilizzabili sono “misure chiave per ridurre i rifiuti marini”. Oceana, però, “si rammarica che la Commissione europea abbia ceduto alle pressioni delle aziende per diminuire il livello di ambizione e ridurre gli obiettivi di riutilizzo”.
Molto critica invece Ecos, associazione Ue in prima linea su tematiche come il riuso dei materiali e il diritto alla riparazione. Il pacchetto economia circolare Ue, si legge in una nota dell’associazione, “è troppo poco e va troppo lentamente”.
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