Lunedì i negoziatori dell’Europarlamento, del Consiglio e della Commissione europea si incontreranno per trovare un accordo sul dazio Ue sulla CO2 (Cbam). Un’intesa è possibile. Uno dei punti cruciali della discussione sarà decidere se ampliare l’ambito dei prodotti indicati dalla Commissione europea nella sua proposta iniziale, come chiede l’Europarlamento, a idrogeno, alcuni polimeri e alcuni prodotti trasformati. L’Eurocamera, in sostanza, chiede garanzie che il Cbam non possa essere aggirato in virtù del fatto che alcuni prodotti sono assemblati in più parti del mondo.
Un’intesa è possibile anche perché la materia non è così controversa rispetto a quello che i negoziatori rimanderanno al 16 e 17 dicembre, al trilogo “Jumbo” sull’Ets. Una maratona negoziale in cui i rappresentanti delle istituzioni Ue proveranno a definire una visione comune su tutti i regolamenti relativi all’Ets: riforma del sistema, entrata in vigore del Cbam e traiettoria di eliminazione delle quote gratuite, Ets 2 per trasporti e riscaldamento, Fondo sociale per il clima. Il mancato accordo su uno di questi regolamenti rischierebbe di far saltare anche i compromessi raggiunti fin qui, come quello sull'Ets per le navi.
La settimana prossima sono previsti altri due incontri negoziali, martedì 13 sulla revisione delle norme sull'efficienza energetica e mercoledì 14 sulle nuove disposizioni per le rinnovabili. In quest'ultimo l'Europarlamento porterà gli emendamenti al piano RePower che la plenaria di Strasburgo avrà votato proprio mercoledì 14, con cui gli europarlamentari sostengono la richiesta della Commissione europea di aumentare il targtet rinnovabili dal 40 al 45%. Ma su questo dossier, come su quello per l'efficienza, le parti sono ancora lontane e i lavori continueranno nel nuovo anno.
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