Dal 2026, le compagnie aeree dovranno pagare di più per le emissioni CO2. E' uno dei risultati dell'accordo raggiunto tra le istituzioni Ue per aumentare il contributo dell'aviazione civile al mercato del carbonio Ets e, quindi, alla riduzione delle emissioni dell'Ue. L'accordo prevede la fine dell'assegnazione di quote di emissione gratuite al settore dell'aviazione entro il 2026, un anno in anticipo rispetto al calendario proposto dalla Commissione.
Secondo l'intesa preliminare, in realtà il beneficio dei permessi gratuiti sarà limitato a 20 milioni di quote tra il 2024 e il 2030, solo per gli operatori che aumentano il loro uso di carburanti sostenibili per l'aviazione. La disposizione si collegherà direttamente al nuovo regolamento sul tema, ancora in discussione a Bruxelles. I negoziati non sono ancora conclusi e la relatrice per l’Europarlamento Karima Delli ha comunicato su Twitter il fallimento dell’ultimo round di colloqui.
Per quanto riguarda i voli a lunga percorrenza e intercontinentali, l'Ue adotterà il CORSIA, il sistema volontario di compensazione delle emissioni creato dall'organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Icao) almeno fino al 2026. Dopo quella data, se i progressi garantiti dal sistema volontario saranno giudicati insufficienti la Commissione europea dovrà presentare una proposta per includere nell'Ets anche le emissioni dei voli in partenza da un aeroporto situato nello Spazio economico europeo verso un paese terzo. Comunqu a partire dal 2027, i voli verso paesi terzi che non applicano il CORSIA dovranno pagare i crediti CO2 nell'Ets.
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