Aumenti dei prezzi dell’energia per oltre un miliardo di euro se la Polonia non rimuove la legge che attualmente impedisce lo sviluppo dell’eolico su terra nel Paese. La stima viene da un report commissionato da ClientEarth contro il cosiddetto Principio 10H, la cui modifica è in programma da mesi senza che si riesca a sbloccare la situazione. Secondo il Principio 10H, la distanza tra un nuovo parco eolico e un edificio residenziale esistente non può essere inferiore a 10 volte l'altezza del parco eolico progettato.
La regola, in vigore dal 2016, è considerata il più grande freno normativo allo sviluppo dell’eolico in Polonia, Paese dove secondo le stime, l’energia da questo tipo di fonte potrebbe essere cinque volte più economica del carbone. “L’emendamento che potrebbe eliminare questa barriera è pronto da mesi ormai – spiegano gli avvocati di ClientEarth in una nota – ma fino a oggi il governo non lo ha messo in agenda e un nuovo rinvio a Dicembre significherebbe non solo prezzi più alti per anni ma potrebbe compromettere l’accesso a miliardi di fondi Ue per la ripresa”. Secondo l’analisi commissionara da ClientEarth, tenuto conto che per costruire e far funzionare un parco eolico ci vogliono tre anni, ogni anno di ritardo nella modifica del Principio 10H “corrisponde a 1,5 GW di potenza installata nel 2030, ritardare di un altro anno porterebbe il conto a 2,3 miliardi di euro”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA