Il negoziato sulla nuova Direttiva rinnovabili esaurirà la prossima settimana la fase degli incontri tecnici per entrare nel vivo del confronto politico, dal 7 febbraio. Per ora, Commissione, Europarlamento e Consigli si sono dati come obiettivo di raggiungere un accordo in marzo, all’inizio (il 6) o, in caso i colloqui dovessero farsi tesi, alla fine del mese (il 29).
La materia sarà in questo caso più complicata di altre volte, perché le istituzioni Ue hanno deciso di discutere sia le modifiche alla Direttiva rinnovabili proposte nell’ambito del Fitfor55 (RED-III), sia le proposte di potenziamento del RePowerEU (RED-IV), come l’aumento del target rinnovabili al 2030 o le misure permanenti per accelerare l’iter autorizzativo di nuovi impianti e il ripotenziamento dei vecchi.
Sulla prima bozza di regolamento, uno degli argomenti più dibattuti si annuncia l’esclusione dell’energia da biomassa legnosa primaria dal novero delle rinnovabili. I Paesi del Nord Europa e l’Austria sono pronti a dare battaglia sul punto.
Per quanto riguarda la RED-IV, a dividere sono i target (40% di rinnovabili al 2030 per il Consiglio Ue, 45% per Europarlamento e Commissione). La sospensione di alcuni requisiti della normativa ambientale Ue in caso di permessi accelerati ha in principio l’adesione di tutte e tre le istituzioni Ue, ma il negoziato dovrà definire i dettagli applicativi.
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