Finora il tetto al prezzo del gas Ue non ha avuto alcuna influenza sui mercati finanziari ed energetici. Emerge dai due rapporti preliminari pubblicati dall'Agenzia Ue per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (Acer), e dall'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma).
La relazione di Acer si concentra sulla valutazione degli attuali sviluppi del mercato dell'energia, compresi gli hub dell'Ue e l'andamento dei prezzi del gas naturale liquefatto, gli sviluppi della domanda e dell'offerta, l'utilizzo delle infrastrutture e le strozzature, la sicurezza dell'approvvigionamento, e le osservazioni sui volumi scambiati in hub Ue selezionati e per prodotti selezionati. Il rapporto di Esma si concentra invece sulla struttura dei mercati dei derivati sull’energia e sugli effetti del “price cap” su di esso.
Entrambe le agenzie concludono che il calo dei prezzi del gas di questi ultimi mesi non è dovuto al meccanismo Ue per la correzione del prezzo, quanto a tendenze già presenti prima dell'adozione del regolamento: riduzione della domanda, inverno mite, stock pieni, reazione lenta dell'industria a fronte del calo dei prezzi.
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