Nessuno stravolgimento e solo "modifiche mirate" nella riforma del mercato elettrico Lo scrivono in una lettera aperta i governi di Germania, Olanda, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lussemburgo e Lettonia. Nonostante le "gravi sfide" per il sistema elettrico europeo portate dalla guerra in Ucraina, dalla conseguente crisi energetica e dalla scarsa disponibilità di produzione di energia nucleare e idroelettrica - risultate in un periodo di fornitura di gas ridotta e prezzi dell'elettricità molto elevati con fluttuazioni eccezionali -, per Berlino e L'Aja insieme agli altri Nordici e ai due Baltici "il mercato interno ha dimostrato di essere resiliente e in grado di garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in tutta Europa".
Con la riforma in arrivo - la proposta dovrebbe essere presentata il 14 marzo - "l'Ue non deve perdere di vista gli ambiziosi obiettivi climatici ed energetici a medio e lungo termine, garantendo al contempo la sicurezza dell'approvvigionamento e prezzi accessibili", sottolineano i sette governi, che ritengono "fondamentale" che "i tentativi di affrontare la sfida dei prezzi dell'elettricità accessibili e della sicurezza dell'approvvigionamento non mettano in pericolo gli sforzi di decarbonizzazione e il buon funzionamento del mercato dell'elettricità". La riforma dovrebbe quindi basarsi su tre obiettivi chiave: energia a prezzi accessibili, sicurezza degli approvvigionamenti, e incentivi per gli investimenti verdi. Per raggiungerli, si legge ancora nella missiva, "eventuali modifiche all'assetto del mercato dell'energia elettrica dell'Ue dovrebbero essere mirate".
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