Potrebbero cominciare in primavera i negoziati istituzionali sul Data Act europeo, che scrive le regole comuni per la condivisione dei dati da parte di consumatori e aziende. L’Europarlamento dovrebbe assicurarsi il mandato negoziale nella prossima plenaria, a marzo. La presidenza svedese sarebbe vicina a definire un testo finale, con un passaggio tecnico previsto la prossima settimana.
Uno dei punti più delicati è come garantire il diritto degli utenti ad accedere ai dati che contribuiscono a generare da un prodotto che possiedono. La proposta della Commissione prevede infatti il diritto, per un utente, di accedere ai dati o delegare tale diritto a una terza parte che potrebbe utilizzarli per sviluppare un nuovo servizio. Gli operatori temono la diffusione di segreti commerciali.
Il compromesso pensato dagli svedesi prevede la possibilità per l'organizzazione che controlla i dati di rifiutare una richiesta di accesso se può dimostrare che ciò comporterà probabilmente un grave danno economico. Se utente e impresa non trovassero l’accordo, il caso potrebbe finire davanti a un organo di risoluzione delle controversie. Se si pronuncia contro i titolari dei dati, questi dovranno anche coprire le spese legali dei destinatari dei dati e altre spese ragionevoli. Al contrario, i destinatari dei dati non dovranno sostenere le spese dei titolari dei dati in caso di sconfitta, a meno che l'organo di risoluzione delle controversie ritenga che abbiano agito "manifestamente" in malafede.
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