Oltre 40 partners da 11 regioni di 8 Paesi europei e 24 Pmi per aiutare le piccole imprese a trasformare i rifiuti tessili. È RegioGreenTex, progetto triennale che ha mosso i primi passi a Bruxelles, e che ha l’ambizione di creare una catena del valore per il riciclaggio dei tessuti. L’idea è di fornire soluzioni concrete per le aziende, e cogliere le opportunità di mercato in vista degli obblighi della Direttiva rifiuti del 2018 sulla raccolta differenziata dei rifiuti tessili.
RegioGreenTex sta per "Regions for Green Textiles", è guidato dall’associazione europea dell’industria tessile e dell’abbigliamento Euratex, e sosterrà Pmi che sperimentano soluzioni innovative per riciclare i rifiuti tessili. Per l’Italia partecipano le aziende Casalegno, Officina39 e Dbt fibre con la Regione Piemonte, e Trafi e Marini con la Regione Toscana. Insieme, le Pmi coinvolte coprono vari segmenti della catena del valore dei tessuti circolari (smistamento, riciclaggio da materiale a fibra, rimozione di contaminanti, trasformazione delle fibre riciclate in nuovi materiali tessili). Il progetto promuoverà inoltre lo sviluppo di 5 hubs regionali in alcune delle regioni tessili più importanti dell'Ue. Due gli hubs italiani, Pointex Città Studi di Biella e Next Technology Tecnotessile di Prato.
RegioGreenTex è sostenuto dalla Commissione Europea attraverso lo Strumento Interregionale per gli Investimenti nell'Innovazione (Interreg) e sarà coordinato dal Consiglio Europeo per l'Innovazione e dall'Agenzia Esecutiva per le Pmi (Eismea).
“RegioGreenTex supporterà le nostre aziende nella transizione verso un nuovo modello di business sostenibile – ha detto il direttore di Euratex Dirk Vantyghem – siamo felici di avere 24 Pmi coinvolte, che beneficeranno direttamente dell'azione. Il progetto dovrebbe anche mobilitare le autorità regionali per impegnarsi nel riciclaggio dei rifiuti tessili, che può dare una nuova dinamica all'industria tessile in generale”.
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