Dopo le restrizioni cinesi all'importazione del 2018, l'Ue ha ridotto di quasi la metà le spedizioni di rifiuti in plastica verso Paesi terzi e aumentato gli scambi interni, con l'Olanda maggiore importatore e la Germania maggiore esportatore. Anche l'Italia è esportatrice netta nel mercato interno. Sono i dati del rapporto dell'Agenzia europea dell'Ambiente The fate of EU plastic waste.
Nel 2020 le importazioni italiane di rifiuti di plastica ammontavano a quasi 114.000 tonnellate, e la quantità esportata è stata di quasi 606.000 tonnellate. L'Italia, si precisa però nel rapporto, utilizza una definizione più ampia di rifiuti di plastica rispetto a quella utilizzata nel documento. Le cifre potrebbero essere sovrastimate.
Più del 40% della plastica importata nella Penisola proviene dalla Francia, per lo più rifiuti da imballaggio acquistati da produttori di plastica, che trasformano bottiglie in PET post-consumo in scaglie di PET riciclato e riciclano altre materie plastiche. Le esportazioni sono dirette soprattutto verso la Turchia, in buona parte di pneumatici usati, e l'Austria, che acquista rifiuti da imballaggi trattati o differenziati per le proprie aziende di riciclaggio.
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