Il disaccoppiamento tra prezzi di gas ed elettricità “non sarà di diritto ma di fatto”. Così il presidente della commissione Ambiente dell’Europarlamento Pascal Canfin commenta con un gruppo di giornalisti europei le bozze della riforma del mercato elettrico che circolano a Bruxelles. “E’ illogico avere un sistema in cui fonti fossili di importazione fanno il prezzo della nostra elettricità – spiega – allora ha senso correggere questa impostazione completando il mercato a breve termine con strumenti a lungo termine, per stabilizzare i prezzi dell’energia e renderli prevedibili per gli investitori”. Poi, prosegue, “i contratti a lungo termine avranno lo stesso effetto del disaccoppiamento, nel senso che saranno lo strumento per chi vuole disaccoppiare e di questo c’è bisogno oggi in Europa”. Il disaccoppiamento, conclude, “non sarà di diritto ma di fatto”.
Canfin parla dell'imminente pacchetto Ue composto da aiuti di Stato verdi, piano net-zero e materie prime, e riforma mercato elettrico come “un grande passo in avanti” che l’Europarlamento “sosterrà con un’ampia maggioranza”, in attesa che la Commissione presenterà il suo “fondo per la sovranità europea in luglio”, uno strumento “necessario per evitare la frammentazione del mercato interno”, sottolinea il già ministro francese.
“La corsa” per la decarbonizzazione “l’abbiamo cominciata noi e i cinesi, ora anche gli Usa fanno parte della gara e questa è una cosa buona, perché senza competizione non riusciremo a vincere la sfida del clima, e il pacchetto è la nostra risposta per collocare in Europa una parte consistente delle industrie per la decarbonizzazione”, dice Canfin. Che assicura pieno sostegno dell'Europarlamento.
“I punti di attrito saranno il CCUS e il nucleare” come attività strategiche del Piano industriale, suggerisce. Sul primo, prosegue Canfin, “non voglio anticipare il dibattito, ma se si pensa alla grande capacità di gas installata oggi in Europa serve un modo per decarbonizzare il settore e il CCUS può avere senso, perché il gas comunque resterà parte del mix energetico europeo”, soprattutto se si considera che "il 95% delle altre tecnologie considerate nel Piano sono CO2 free".
Sul nucleare, il fatto che “sia stato prima introdotto e poi escluso dal supporto diretto vuol dire che è una linea rossa per alcuni Paesi”, ma le disposizioni in altri punti dello stesso regolamento e nella riforma del mercato elettrico (vedi news in questa newsletter) “vanno nella direzione di quanto auspicato dalla Francia”.
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